IO, MAMMA DI UN RICCIO
di Carolina Jimenez Reyes
Nello scorso numero vi ho parlato di Marina e delle splendide creature che lei con amore cura, nutre e protegge e io che amo gli animali non potevo non farmi contagiare da questo raro esempio di dolcezza e così dopo che da Marina sono arrivati 7 cuccioli in cerca di mamma mi sono decisa a essere io la mamma di almeno uno di quei cuccioli tanto piccoli e indifesi.
Il mio Jimy pesava 25 grammi compresi gli aculei che già sono presenti alla nascita, ha un musetto diverso da quello degli adulti anche perché i primi giorni di vita essi sono ciechi e sordi e l’unica cosa che riescono a fare è leccare e indugiare intorno a sé. Jimy deve mangiare ogni 3 ore circa, la sua pappa consiste in un latte molto nutriente destinato di solito ai cuccioli di cane e venduto solo in certe farmacie, il costo ovviamente non è basso e procurarselo non è facile. Per somministrare il latte si utilizza una siringa da 1 o 2 ml che dovrà essere sterilizzata in acqua bollente possibilmente dopo ogni uso, dopo tanto lavoro non è il caso che il piccolino si ammali per colpa di qualche fastidioso parassita o batterio.
Una curiosità che forse non tutti conoscono è che alcuni cuccioli compresi i piccoli ricci hanno bisogno di un delicato massaggio sulle zone genitali indispensabile come stimolo a urinare e defecare, tale contatto va effettuato con un po’ di olio sul dito in modo da evitare eventuali arrossamenti dovuti all’urina; detto così non pare molto gradevole ma vi assicuro che le 4 gocce di pipì e le piccole palline fecali che escono da un corpicino di 30 grammi non hanno nessun odore e comunque non sporcano mai. Dimenticavo di aggiungere che i ricci vanno facilmente in ipotermia, ciò significa che hanno bisogno di essere alloggiati in una zona che contenga un piccola fonte di calore, questo compito può essere facilmente svolto da una boule di acqua calda cambiata 2-3 volte al giorno e sistemata insieme a pezzi di lana; sarà facile notare come il cucciolo si sistemi nel posto più caldo possibile; è comunque necessario lasciare spazio libero nel caso cercasse temperature più basse.
Riassumiamo quindi i doveri della nuova mamma riccia: massaggino prima e possibilmente anche dopo il pasto, allattamento con piccole siringhe (senza ago!) ogni 3 ore circa, pesata quotidiana possibilmente alla stessa ora e prima della poppata, verifica della temperatura della cuccia.
Ora Jimy pesa 35 grammi e io penso a lui continuamente, l’altro giorno è stato così ingordo che succhiava più latte di quello che riusciva a bere, mi sembrava che stesse per soffocare e io mi sono sentita impotente e disperata come mai prima d’ora, un piccolo di riccio è come tutti gli altri cuccioli di questo mondo, indifeso e bisognoso di un adulto, e non è detto che l’adulto debba per forza essere della stessa specie!. Anche a me spaventava prendermi una responsabilità così grande ma ora che sto svezzando Jimy da qualche settimana vi assicuro che nemmeno mi accorgo degli impegni che mi “impone” tale compito e anche il mio ragazzo non può fare a meno di aiutarmi in questo lavoro. Appena potrà Jimy tornerà in libertà e l’Oasi dello Sculazzo ha proprio lo scopo di reinserire in natura gli animali dopo la loro cura.
Per sensibilizzare le persone verso il riccio e verso altri animali spesso vittima degli uomini alcuni volontari dell’Oasi dello Sculazzo (gruppo SOS RICCI) raccolgono regolarmente fondi tramite gli stand WWF piazzati in tutte le fiere locali, l’ultima è stata la fiera di San Quirino a Correggio dal 2 al 5 giugno. Questi mezzi permettono di farci conoscere e raccogliere contributi grazie alla vendita di articoli utili e sempre compatibili a livello ecologico e ambientale. Essere volontari non è di sicuro faticoso come uno pensa anzi spesso è il metodo migliore per conoscere persone con i tuoi stessi interessi, con cui ti diverti e con le quali puoi scoprire un mondo fatto di buoni propositi e alti ideali. Io consiglio a tutti i genitori di abituare i proprio figli a lavori di volontariato in modo che crescano più sensibili e più impegnati in progetti sani che, oltrettutto, danno veramente molte soddisfazioni.
Frequentare le oasi, allestire i banchetti di raccolta fondi, comprare il latte o le medicine, costruire casette, allattare i piccoli anche solo un giorno, toccare con mano il lavoro di cooperazione, sono molte le forme di sostegno e aiuto che si possono fare, tutto è utile e ben accetto anche l’avvistamento di un animale ferito o la curiosità di voler conoscere certi piccoli amici.
Per qualsiasi informazione o avvistamento potete chiamare al 340-3965102 o scrivere all’Eretico.