ULTIMO GIORNO DI SCUOLA ALL’OASI DELLO SCULAZZO
di Carolina Jimenez Reyes
L’Oasi dello Sculazzo sta finalmente dando i suoi frutti. I volontari che partecipano attivamente al ripristino di questo piccolo lembo di territorio non smettono mai di darsi da fare e ognuno di loro contribuisce con le proprie capacità alla crescita di questo importate progetto; c’è chi pulisce, chi sistema i tavoli per gli ospiti, chi cura i ricci, chi costruisce le casette e chi organizza gli eventi che portano l’oasi a conoscenza di tutti. Proprio questo ultimo scopo è servito a fare un regalo ai bambini di due quinte della scuole elementari di Reggiolo. I giovani alunni hanno potuto così festeggiare l’ultimo giorno di scuola all’aperto e in mezzo ai tanti ricci ospiti della struttura. La mattinata è stata scandita dalla presentazione del mondo Riccio da parte di Marina, la più esperta in questo campo e l’artefice di questa particolare “casa di cura”; i bambini si sono mostrati sorprendentemente attenti e interessati a queste creature che troppo spesso si conoscono solo per la frequenza con si trovano ai bordi della strada.
Il primo passo della didattica è iniziato con la visione e la descrizione dei cuccioli di questa specie, che, pesando alla nascita circa 20 grammi, sopravvivono difficilmente anche con le cure umane. La presenza di quattro orfani è servita a far conoscere meglio queste piccole creature ai bambini, tutti desiderosi di osservarli da vicino e impazienti di accarezzarli.
La seconda fase ha permesso l’individuazione dei ricci guariti, la loro marcatura e il successivo rilascio. La degenza dei ricci feriti o comunque da curare avviene, infatti, all’interno di un recinto che permette loro di essere subito visualizzati e monitorati; dopo la guarigione essi possono tranquillamente vivere al di fuori dell’area delimitata, la liberazione avviene, comunque, sempre all’interno della zona tutelata. Questa procedura è stata svolta direttamente dai bambini, che supervisionati da Marina e da altri volontari, hanno potuto assistere ad uno dei momenti più significativi che avvengono nell’oasi. Tutti i giovani ragazzi hanno mostrato un entusiasmo e un interesse incredibile e questo fa capire come spesso i nostri figli non si rendano conto di che meraviglie ci riserva la natura e di come siamo noi, essere umani, la causa principale dell’invisibilità di queste realtà. I troppi campi coltivati uccidono le nicchie ecologiche di svariate specie animali che si trovano costrette a spostamenti pericolosi e troppo vicini ai centri urbani. Per questo motivo si è cercato di insegnare ai giovani ascoltatori qualche piccolo accorgimento utile a proteggere e ad aiutare questi, poco conosciuti, vertebrati che vivono spesso all’interno di siepi, parchi, giardini e zone verdi. Le due merende effettuate durante la mattinata sono servite a distrarre un po’ i ragazzi, a farli assorbire le tante informazioni ricevute nelle ore precedenti e a farli gustare pizza, gnocco, cioccolata e torte varie. Inoltre per proteggersi dal sole a ogni alunno è stato consegnato un cappellino donato dalla VIMEC, azienda sempre attiva nel sostegno dell’oasi. Inaspettata è stata la possibilità di osservare da vicino una colonia di Aironi Guardabuoi e di Garzette che pascolavano in cerca di cibo nel campo sul retro dell’oasi. Non è sempre facile avvistare degli uccelli migratori tanto affascinanti e purtroppo numerosi solo in ristrette zone del territorio e questo a permesso ai bambini di apprezzare non solo i ricci ma anche altri animali che, nel loro insieme, rappresentano la varietà di forme con cui la vita si manifesta.
Studiare e proteggere flora e fauna sono il primo passo verso una sana e indispensabile sensibilità ecologica ed ambientale, favoriamo e incoraggiamo esperienze didattiche tanto formative e concrete e ricordiamoci che si può amare solo ciò che si conosce.
Per visitare l’oasi o diventare soci e/o volontari è possibile contattare il numero 340-3965102.