S.
Ilario d' ENZA (RE)
09 giugno
2008
Questo spazio è per te, Francesco, che
con grande intensità hai amato profondamente i ricci.
Forse il tuo cuore, da subito, li ha adottati, perchè la loro vita era molto
simile alla tua: difficile e spinosa.
Nella tua malattia essi sono stati per
te un pensiero felice; il loro vagare nei prati ti regalava un sentore di
libertà; il loro nascondimento la dolcezza della solitudine.
Questi amici sono stati i tuoi particolari compagni di viaggio.
Mi piace pensare che, in qualche modo, essi abbiano saputo consolare e, al di là di tutto, riempire il vuoto sordo della tua sofferenza. So che continuerai ad amarli, anche se lo farai in un modo diverso.
Lo farai nei prati del cielo, dove, sicuramente, incontrerai tutti quei piccoli ricci, che come te, sono passati attraverso il grande fuoco del dolore ... con loro sarai di nuovo felice ... e questa volta sarà per sempre.
Marina