Dopo l'intervista di RAITRE alla biologa reggiolese Setti cresce l'interesse per l'animale In costruzione un ospedale per i ricci Sorgerà nell'oasi di Sculazzo: “Sono ancora tanti coloro che li maltrattano” |
di Giacomo Sironi
REGGIOLO - Grazie alla biologa reggiolese Marina Setti, e a una sua presenza televisiva nel noto programma Raitre “Animali & Animali” di Licia Colò, centinaia di migliaia di persone hanno cominciato a vedere il riccio, utilissimo quanto misconosciuto insettivoro, con occhi diversi.Setti, assieme ad alcuni appassionati ed al WWF, sta realizzando un ospedale nell'oasi dei Ricci, in località Sculazzo, nelle valli tra Reggiolo e Novellara.L'intervista è stata resa divertente dalla familiarità mostrata dalla biologa nel maneggiare i suoi ricci, simpatici animali, però tanto rifuggiti, avversati e impropriamente temuti, forse per scarsa conoscenza della loro grande utilità come insettivori a difesa delle nostre colture. Avvertendo il pericolo il riccio si raggomitola e si difende con aculei; oltre che per gli insetti, è pericoloso per le vipere, che riesce ad uccidere. Gli ortolani di un tempo mantenevano sempre un paio di ricci nell'orto, a difesa delle coltivazioni.Alla biologa reggiana, e alla sua apparizione in Raitre, va il merito d'aver riconsegnato questo animaletto alle cure e all'amicizia degli uomini e dei bambini: molte le telefonate che le sono arrivate nei giorni successivi da svariate località d'Italia, per saperne di più. D'ora in poi, in tutta Italia, per l'argomento trattato con intelligente curiosità dalla celebre conduttrice e dalla biologa, con tutta probabilità il riccio non sarà più considerato un animale ostile e maltrattato, ma sarà visto come alleato delle fatiche dell'uomo e senz'altro più amato.Intanto sta per uscire un libro che la reggiolese ha scritto sul riccio, e sul modo di trattare con lui. Non è così spinoso come sembra!