Dicembre 2008
La fatina buona
di ricci e pipistrelli
di Enrico Finocchiaro
E' Marina Setti, la ragazza che si è innamorata di questi animaletti e ha creato a Reggiolo un centro di recupero della fauna specializzato nel soccorso.
C'era una volta un boschetto
dove Messer Riccio era il re, che scorrazzava pacioso e indisturbato mentre il
suo amico Compare Pipistrello, svolazzava bello e tenebroso per tutta la notte.
E poi c'era la fatina buona, di nome Marina, che si prendeva cura di tutti gli
animaletti di questa piccola selva incantata...
Potrebbe tranquillamente sembrare l'inizio di una favola e invece è realtà una
bella realtà esistente in Provincia di Reggio Emilia, nei pressi di Reggiolo, in
una casetta rustica con una porzione di bosco concessa in comodato d'uso dalla
Bonifica Mantovana a questa fatina della natura, più unica che rara.
Lei si chiama Marina Setti, e
dopo essersi innamorata follemente (e casualmente) dei ricci e dei pipistrelli
ha deciso di creare un centro di recupero della fauna specializzato nel soccorso
a questi animaletti, che non ha eguale in tutta Italia.
Eppure ricci e pipistrelli non sembrano a primo impatto degli animali capaci di
suscitare spropositate simpatie, soprattutto i pipistrelli, vittime di
pregiudizi e paure le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
Marina Setti invece, la creatrice del Centro di Recupero
Fauna Selvatica "Sos Ricci", ha imparato ad apprezzarli ed amarli profondamente.
Ma tutto è nato per caso, ed è una passione che vale la pena di raccontare e di
approfondire.
Marina, riccia anche di capelli, si occupa di questi piccoli e schivi animaletti
solo da 5 anni, ma le è bastato molto meno tempo per imparare a conoscerli e
innamorarsi di loro.
Questo amore è nato un giorno che, al centro di recupero della Lipu di
Reggio dove lei faceva volontariato, è arrivato un riccio da rimettere in sesto.
Nessuno sapeva che pesci pigliare, visto che alla Lipu sono attrezzati
specificatamente per il soccorso degli uccelli; allora Marina ha cominciato a
informarsi su internet per capire le esigenze del riccio; qui è incappata in un
sito svizzero specializzato in ricci e le si è aperto un mondo.
Proprio gli animalisti svizzeri con cui si era messa in contatto l'hanno
spronata ad aprire un centro dedicato ai ricci in Italia, dove non esiste
niente di simile; nel resto d'Europa invece i ricci hanno fior di
centri di recupero e persino cliniche specializzate.
Presa tra le insistenze svizzere e i musetti irresistibili dei ricci, Marina ha
cominciato a progettare davvero al realizzazione di un centro di assistenza
italiano per i ricci. Fortunatamente non le sono mancate mai mancate
la caparbietà e la verve cosicchè, dopo due anni di notevoli insistenze con al
Provincia di Reggio, Marina è riuscita a costituire il Centro di Recupero Fauna
Selvatica "Sos Ricci", che oggi è il punto di riferimento italiano per il
soccorso, il recupero e lo studio di questi animaletti.
Una passione che non ha mezze
misure quella per i ricci, e a cui Marina dedica anima e corpo. Per
questo motivo lavora da segretaria in un ambulatorio medico, ma esclusivamente
part-time, altrimenti non avrebbe abbastanza tempo per gestire gli affari del
Centro, che sono molto impegnativi.
Le capita spesso anche di portarsi in giro dei piccoli ricci che hanno bisogno
de essere allattati con frequenza, o di addormentarsi a letto con uno di questi
piccoli ricci in mano, oppure ancora di doverli tenere sorvegliati in un
cassetto della scrivania dell'ambulatorio. Il resto della giornata della
beniamina numero uno dei ricci italiani scorre tra mille impegni, tutti dedicati
ai suoi animaletti, e un telefonino rovente che la tiene in contatto con
volontari, animalisti, veterinari biologi e ricercatori di tutta Italia.
Tuttavia a Marina Setti però non interessa solamente
l'aspetto del salvataggio dei singoli animali; i suoi studi di biologia infatti
la fanno insistere molto anche sul versante scientifico della salvaguardia del
riccio, che è qualcosa di insospettabilmente importante.
Questo piccolo insettivoro infatti, oltre ad essere una specie minacciata
seriamente di estinzione per il futuro (a causa dell'inquinamento e della
distruzione dei suoi habitat), è una preziosa cartina al tornasole dell'ambiente
in cui vive. Per questo motivo Marina ha in cantiere vari studi in
collaborazione con i ricercatori delle università di Bologna, Barcellona, Padova
e Trieste, che puntano a far diventare i ricci, opportunamente monitorati, dei
piccoli guardiani dell'ambiente, attraverso l'analisi dei residui di metalli
pesanti, elementi radioattivi e inquinanti che si possono rilevare sugli aculei
e nel sangue di questi animaletti che vivono a stretto contatto con il terreno.
Per questo progetto servirebbero circa 18.000 euro e non è facile per Marina
trovare fondi, visto che già mantenere in piedi la struttura di "Sos Ricci" è un
impegno che le assorbe gran parte delle entrate economiche.
I contributi che riceve il Centro sono infatti alquanto scarsi, e a parte una
donazione una tantum della Provincia, Marina ha sempre potuto contare solo sulle
proprie forze per mandare avanti la struttura, ampliarla con recinti attrezzati
e un fornitissimo ambulatorio veterinario specializzato; il tutto conquistato
con tenacia e tanta, tanta passione. E di passione Marina ne ha da
vendere, basta vederla affaccendarsi dentro la sua struttura, sempre col sorriso
sulle labbra.
Sui ricci due anni fa Marina ha anche scritto un libro, dal titolo "Il riccio, ci sono anch'io" per i tipi di Perdisa Editore, l'unico testo italiano che parla di questo animale, ed ha già in cantiere un secondo libro, stavolta sui pipistrelli.
Il Centro "Sos
Ricci" per fortuna è come un porto di mare, e a dare manforte a Marina ruotano
periodicamente ricercatori e tesisti di varie Università, oltre a un pugno di
tenaci volontari (che non sono mai abbastanza, quindi ...). Sono frequenti
anche la visite di scolaresche di istituti medi, elementari e persino di scuole
materne di tutta la regione: in media il Centro accoglie una visita scolastica
ogni due settimane durante gli anni scolastici, e molte scuole fanno la fila per
intraprendere collaborazioni didattiche con "Sos Ricci" per far scoprire ai
propri alunni il fascino degli animali selvatici che di volta in volta sono
ospiti del Centro.
Tra i tanti animali di passaggio però la
vera padrona di casa del Centro è ormai Pandora, una riccia vispa e paffuta a
furia di leccornie e coccole che Marina non le risparmia mai dal momento in cui
è arrivata, cinque anni fa, quando era solo un cucciolo di 16 grammi più morto
che vivo a causa delle ferite di un decespugliatore.
Nel tempo, ai ricci si sono
aggiunti anche i pipistrelli tra gli ospiti speciali del Centro di Marina.
Questo nuovo ospite è arrivato ad essere costantemente presente nelle strutture
di "Sos Ricci" perchè è un altro animale che suo malgrado sta intraprendendo la
via dell'estinzione nelle nostre zone, anch'esso messo a dura prova
dall'inquinamento e dai pesticidi, che ingerisce cacciando insetti.
Poi la sua ingiustificata cattiva fama, costruita da leggende metropolitane e
unita a un aspetto non proprio tra i più rassicuranti, lo rendono un animale
bistrattato, che in realtà è particolarmente fragile e che conduce una vita
particolarmente difficile. A Marina Setti non ci è voluto molto per
adattare il Centro anche per questi nuovi ospiti, e in breve sono apparsi una
galleria per il volo notturno e una stanza buia con tanto di feltro sulle pareti
dove appendersi come nusery per i pipistrelli in degenza.
Oggi i pipistrelli contendono ai ricci le attenzioni di Marina e dei volontari
del Centro, ma di sicuro qualsiasi bestiola abbia la fortuna di essere affidata
alle cure di "Sos Ricci" verrà curata e rimessa in sesto con le cure e la
passione che solo chi ha uno sconfinato amore per la natura come Marina Setti e
i suoi volontari sanno dare.
COME AIUTARE RICCI E PIPISTRELLI |
Vi
siete convinti che ricci e pipistrelli sono degli animaletti che hanno
anche una grande utilità per l'uomo e volete aiutarli? Potete
seguire queste semplici regole, e loro ve ne saranno grati. |