A rischio chiusura l'ospedale dei ricci
Reggiolo, la biologa Setti:"Spese ormai insostenibili, serve una convenzione o tutto andrà perduto"
REGGIOLO. Ieri mattina il programma "Cominciamo bene" condotto da Fabrizio Frizzi e Elsa Di Gati su Raitre, ha dedicato un ampio e simpatico servizio al centro recupero animali selvaggi "Sos Ricci onlus" di Reggiolo. Ma Marina Setti, la biologa fondatrice e responsabile del centro, specializzato in particolare nella cura e nella riabilitazione del riccio europeo, ma anche dei pipistrelli, proprio in questi giorni ha lanciato "un grido d'allarme", con molto dispiacere e poche speranze. Ha annunciato, infatti, che il centro Sos Ricci sarà costretto a chiudere entro l'anno se nel frattempo non arrivano concreti aiuti dall'esterno, perchè per lei le spese di gestione e di manutenzione sono diventate ormai insostenibili.
"Regione e Comune non hanno mai fatto niente per questa struttura apprezzata a livello nazionale"
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Marina Setti gioca con uno "spinoso" ospite del Centro Sos Ricci |
Gli ingressi degli animali da curare e riabilitare
sono numerosi, le attività di educazione ambientale con le scuole sono ormai un
impegno settimanale, le presenze di stagisti universitari per la preparazione di
tesi sperimentali è sempre più frequente.
Da sei anni lei nel centro non solo ci lavora volontariamente, ma ci mette anche
tutto il suo stipendio. Ora è preoccupata e amareggiata: " A parte
qualche modesto e saltuario contributo da parte della Provincia di Reggio, le
istituzioni sono assenti. Nonostante le numerose e documentate
richieste, la Regione non ha finora fatto nulla di concreto per la sopravvivenza
di questo che, nel suo campo, si è qualificato come un centro di
eccellenza a livello nazionale. Il
Comune di Reggiolo, per il quale dovrebbe essere un fiore all'occhiello, non ci
dà alcun aiuto. Per continuare ad operare, abbiamo bisogno di una
convenzione e di un sostegno adeguato e continuativo".
Il centro di recupero animali selvatici reggiolese è nato come Centro Cura Ricci per iniziativa della stessa Marina Setti, con il dottor Pierfrancesco Bertoni come direttore sanitario. Inizialmente era solo per la cura e il reinserimento in natura dei ricci raccolti orfani, feriti o malati. Poi, contestualmente al recupero degli animali bisognosi di cure, è stata potenziata l'attività di educazione ambientale e di sensibilizzazione al rispetto della natura, di cui il riccio è una sorta di termometro biologico, un bioindicatore della qualità dell'ambiente.
Su questa meritoria e singolare realtà c'è stata nel tempo una notevole attenzione dei giornali e dei madia in genere; presente spesso con stand nelle fiere e in altre manifestazioni; con pubblicazioni e un sito web. Un'intensa attività divulgativa che ha avuto notevoli riscontri, anche imprevisti. Con un forte aumento delle richieste di consulenza da ogni parte d'Italia e l'invio di animali da curare in numero tale da mettere in difficoltà le strutture iniziali.
Una scolaresca in visita al centro di Reggiolo |
Dopo essere stata per qualche tempo nelle valli di
Novellara e Reggiolo, attualmente la sede del centro è nelle valli della
"Bonifica Terre dei Gonzaga in destra Po", a Reggiolo.
Con un parco alberato di circa 6.000 m², una struttura abitativa a due piani per
circa m² 130 e un rustico annesso di m² 60.
Nel parco è stato realizzato un recinto con un laghetto ad acqua corrente e
numerosi rifugi per i ricci in riabilitazione; è previsto anche un tunnel per
riabilitazione al volo dei pipistrelli recuperati. Nell'edificio
sono stati ricavati gli spazi per la degenza di ricci e pipistrelli,
l'ambulatorio, uno studio - foresteria e un magazzino.
Se tutto questo dovesse andare perduto, non sarebbe una bella cosa per nessuno.
Ora speriamo che qualcuno si faccia avanti.
di Vittorio Ariosi