Oasi affollata per "Buonanotte ai ricci"
Novellara: nell'occasione il Centro di recupero chiede aiuti e volontari
In una giornata autunnale tipicamente padana, in molti sono passati dall'oasi Sculazzo, nelle Valli
di Novellara e Reggiolo, per la "Buonanotte ai ricci"; varie iniziative hanno accompagnato i ricci avviati al letargo invernale nel Centro
di recupero. Numerosi sono stati i bambini che hanno voluto assistere a quello che si puņ considerare un rito.
Il centro, promosso e organizzato dalla biologa reggiolese Marina Setti, realizzato con il contributo dei Comuni di Novellara e Reggiolo e con
l'appoggio del Wwf reggiano, č attualmente l'unica struttura del genere in Italia. Puņ contare sull'impegno di una decina di volontari e
comincia ad essere affollato.
Racconta e spiega Marina Setti: "Domenica ci hanno portato altri ricci da Modena, Brescia e Carpi. Ormai ne abbiamo quasi trecento liberi
nell'oasi ed una trentina nel recinto, in cura e osservazione. Nella stessa giornata 6 opiccoli orfani sono stati adottati da altrettanti
bambini e genitori di Albinea, Mantova, Bologna, Modena e Carpi. Quando sono troppo piccoli, infatti, non vanno in letargo e debbono essere allattati
per almeno 6 settimane".
Un lavoro abbastanza impegnativo e costoso, perchč i ricci neonati non allattati dalla madre sopportano
solo il latte senza lattosio, prodotto solo da una ditta americana e commercializzato nelle farmacie.
Essendo animali protetti, i sei piccoli saranno seguiti, telefonicamente, dalla stessa biologa. Che per parte sua ne allatta in casa sua una
cinquantina, fra orfani e sottopeso.
Considerando che finora si č fatta carico lei stessa di tutte le spese per l'alimentazione dei simpatici e dormiglioni animaletti, non le
dispiacerebbe se qualcuno le desse una mano , ad esempio fornendo crocchette e cibi per i gatti.