"Sos" per i ricci rimasti orfani

Strage sulle strade, a Novellara il centro per curare i piccoli

Un animale protetto e utile, ma non si può allevarlo in casa
I consigli dell'esperta

di Vittorio Ariosi

NOVELLARA. Il Centro "Sos Ricci" nel rifugio Wwf dello Sculazzo, nelle valli di Novellara e Reggiolo, nato per iniziativa della biologa reggiolese Marina Setti, con la collaborazione dei comuni di Novellara e Reggiolo, è in questo periodo in piena attività. Dopo il risveglio dal letargo invernale, è tempo di riproduzione per i ricci e al centro arrivano quasi ogni giorno cuccioli orfani. Provenienti per la maggior parte dai giardini, dove le mamme vengono ferite o spaventate dai decespugliatori oppure, in molti casi, schiacciati dalle auto mentre attraversano la strada.

I ricci sono animali estremamente utili, ma vulnerabili.  I loro piccoli, se restano abbandonati a se stessi, vanno incontro a morte sicura, se qualcuno non li preleva e non li porta al più vicino centro di recupero: che può essere il Centro recupero animali selvatici, ma anche il Corpo forestale dello Stato, la Polizia Provinciale, le associazioni ambientaliste autorizzate.
Essendo i ricci dei mammiferi selvatici protetti, per tenerli in casa bisogna chiederne l'affido temporaneo e, comunque, affidarsi ai consigli di chi nel frattempo, sa svezzarli e curarli.  Nell'attesa di una giusta collocazione, il riccio deve essere curato tenendo presente alcune regole specifiche, ricordate dalla stessa dottoressa Setti.

In particolare, per evitare l'ipotermia bisogna sistemarlo subito in una scatola alta, con una borsa di acqua tiepida avvolta in un panno (è sconsigliato l'uso di un termoforo). Occorre anche ricordare che il latte vaccino e il latte per bambini sono letali per i ricci: il sostituto che dà i migliori risultati è il latte per cuccioli di cane Esbilac.   Il cucciolo deve fare una poppata ogni 3 ore; l'allattamento notturno può essere sospeso quando il riccetto apre gli occhi; prima e dopo ogni pasto bisogna massaggiarlo sul ventre con un dito inumidito di olio, proprio come un piccolo e delicato bebè.

Per altre informazioni, tuttavia, è necessario rivolgersi direttamente agli esperti, telefonando eventualmente al numero 338-7199857.

Nei prossimi giorni sarà in libreria il libro di Marina Setti "Ci sono anch'io. Il riccio" (Alberto Perdisa Editore); che in ottobre sarà presentato anche nella trasmissione televisiva di Licia Colò.

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